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http://noinceneritorepadova.it


Prende forma nel dicembre 2009 in risposta alla realizzazione e prossima attivazione della terza linea dell’inceneritore di Padova.

È formato da liberi cittadini che hanno deciso di unirsi allo scopo di promuovere la tutela e la salvaguardia ambientale nonché la difesa della salute dei cittadini, in particolare nel territorio di Padova.

Noi pensiamo che oggi il tema della salvaguardia del territorio e dell’aria che respiriamo non possa essere eluso.

Del resto, quasi tutti sanno che, ormai, anche i “Grandi” del mondo si incontrano in conferenze nelle quali si discute (purtroppo finora senza alcun risultato concreto!) come limitare e ridurre le emissioni di gas e fumi che sono realmente nocivi per la salute e che mettono seriamente a rischio l’equilibrio dell’ecosistema del pianeta.

Il problema non è NOI ORA! Il problema sono i NOSTRI FIGLI DOMANI!

Vogliamo che crescano già malati, afflitti dai danni che NOI abbiamo causato, che NOI non siamo stati capaci di prevenire?

Vogliamo che non abbiano un futuro per colpa nostra, della nostra indifferenza a quello che NOI stiamo lasciando fare a chi sta sopra di noi?

Tutti dobbiamo sentirci presi in causa…e tutti noi possiamo fare qualche cosa per cambiare il presente!

NOI VOGLIAMO PROVARCI!!!

mercoledì 14 luglio 2010

Il destino dei padovani visto dal Comitato Iris

Riceviamo e con piacere pubblichiamo il commento del Comitato Iris che come noi concorda sul fatto che gli interessi di pochi vengono difesi lasciando al proprio triste e malato destino la salute dei cittadini. E' davvero incredibile... la cittadinanza non può rimanere in silenzio.

Agli aderenti e simpatizzanti del Comitato iris

La discussione sul rischio idraulico svoltasi ieri sera al Consiglio comunale, è stata una grandissima delusione. Vi inviamo di seguito un nostro breve commento.
Un saluto
Il Coordinamento del Comitato


Padova 13/07/2010

IL DESTINO DEI PADOVANI:
SOTTO ACQUA DI FOGNA, SOPRA ARIA INQUINATA
A mesi di distanza dagli allagamenti che hanno colpito migliaia di padovani e dalle ultime statistiche che confermano Padova città tra le più inquinate d’Italia, il Consiglio Comunale approva una mozione sulla sicurezza idraulica del suo territorio in cui:
- non si fa alcuna autocritica per aver concesso di costruire in zone a rischio idrogeologico senza prima aver adeguato rete fognaria e impianti idrovori per il sollevamento delle acque;
- non si manifesta alcuna intenzione di bloccare la prevista edificazione di altre case e palazzine nelle suddette zone, pur  sapendo che ciò peggiorerà la situazione idrica e i rischi di allagamento;
- non si assume alcun impegno concreto per risarcire i danni subiti dai cittadini a causa degli allagamenti avvenuti.
Il territorio che comprende via Forcellini, via Canestrini e via Crescini è terra bassa, al di sotto del livello dei fiumi, un grande catino che ha per sponda il canale Scaricatore e il canale S. Gregorio. Saggiamente questo terreno era stato vincolato a verde dal vecchio Piano Regolatore, per svolgere la funzione di raccolta e assorbimento delle acque che scendevano dalla città. Le amministrazioni successive hanno invece autorizzato la sua cementificazione, forse per far soldi con gli oneri di urbanizzazione, o per assecondare gli interessi di soggetti che lì hanno compiuto speculazioni urbanistiche.
Non fermare l’ulteriore edificazione di questo territorio è quindi un grave atto di irresponsabilità: tanto più se si pensa che al suo interno doveva essere realizzato un grande parco urbano - tutta un'altra cosa rispetto ai giardinetti tra le nuove case previsti ad oggi - utile tra l’altro per ridurre l’inquinamento dell’aria della nostra città.
Se l’acqua crea disagi e danni al nostro patrimonio, l’aria inquinata li arreca alla nostra salute e le statistiche sulle malattie polmonari, spesso tumorali, riguardanti noi padovani, non sono per nulla confortanti.
Ma ancora una volta i nostri Amministratori non rinunciano al saccheggio del territorio dimostrandosi vergognosamente sensibili verso gli interessi di costruttori e speculatori e del tutto indifferenti verso i bisogni essenziali dei cittadini, pur trovandosi di fronte ad una estesa ed evidente situazione di rischio e di danno.

Comitato Iris

Foto: Elena Ditadi

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